Uno dei paesi più ricchi di storia, cultura e tradizioni festeggia il Natale in modo eccellente
Se volete un Natale da ricordare non fatevi mancare l’esperienza georgiana. È una piena immersione nel culto dell’unità familiare e della Festa, anche sopra le righe. Natale in Georgia significa dare il via a una festa che è soprattutto un viaggio gastronomico. La sera della vigilia, la Befana per noi, la popolazione si raduna nelle chiese per pregare. Ogni chiesa ospita centinai a o migliaia di fedeli perché non ci sono sedie o banchi, si sta in piedi alla luce delle candele. Fantastico Natale Ortodosso in Georgia
Candele ovunque
Le candele vengono accese a mezzanotte della vigilia e sono un invito rivolto allo spirito della natività affinché venga a visitare la famiglia. Questo porterà felicità, benessere, salute e prosperità. Le candele rappresentano il senso della spiritualità che investe chiunque durante la festa. L’oro delle fiamme e l’oro che contraddistingue i riti ortodossi riverberano assieme. Il color oro è presente ovunque nelle decorazioni, negli addobbi e nelle case.

Il rito prosegue all’esterno
La messa si chiude quando i preti escono dalle chiese e salgono su carri addobbati trainati da buoi. Una grande processione si svolge per le vie dei paesi e dei villaggi. Sul carro vengono raccolte cose, cibo, abiti ed altre offerte che verranno distribuite ai più poveri. Nell’antichità le famiglie giravano per le campagne a fare visita alle famiglie dei vicini, per intonare un canto natalizio chiamato Alilo. Ora lo stesso canto viene intonato dai bambini e dalle donne che seguono il carro.

Termina il digiuno
Prima del Natale effettuano un durissimo digiuno, da cui sono esentati solo bambini malati ed anziani. Quando finalmente possono avere accesso alla tavola è una vera festa pantagruelica. Se pensate di voler rispettare qualche regime non fatevi vedere in Georgia nel periodo natalizio. Le portate che vengono servite sono nell’ordine delle decine. Le tavole imbandite devono ospitare talmente tante persone e cibi da non sapere dove mettere i piatti e i bicchieri.

Specialità antiche tramandate da secoli
Nella tavola natalizia sono moltissime le cose che non possono e devono mancare. Tra di loro sicuramente il Khatchapuri, che troverete in mille varianti. Una barchetta di pasta che contiene formaggio su cui viene cotto un uovo. Sono appetitosissimi, basterebbero loro per meritare un viaggio. In questi giorni molti uccidono il maiale, e logicamente le sue carni sono servite in mille modi. Oltre ai classici mcvadi (BBQ) vengono preparati molti altri piatti a base di carne suina. Una delle prelibatezze è servire la testa bollita che viene guarnita con una mela in bocca, oppure verdure. Non dovrà mancare il pane cotto in casa, il pesce fritto, e lo Shqmeruli pollo fritto servito con panna o maionese. Non possono nemmeno mancare le verdure fresche o conservate.

Padrone di casa è maestro di cerimonia
Il padrone di casa è un vero maestro di cerimonie e comanda il ritmo di entrata delle portate. Sempre pronto a scherzare con la padrona di casa sull’assenza di qualche ingrediente o di quella portata in particolare. Inoltre è il mastro sommelier, colui che comanda i brindisi. Se siete astemi non fatevi vedere da queste parti, i brindisi sono uno ogni 10 minuti e la cena dura 5 ore. Chi riesce a stare in piedi non è un georgiano e nemmeno un vero uomo. Se conoscete qualcuno dei trucchetti per bere molto (mela sbocconcellata, patata bollita, cucchiaino d’olio) qui avrete modo di provarne la validità.

Scambio di auguri
Tutti si scambiano gli auguri dicendosi cose affettuose e garbate. Subito dopo debbono baciarsi sulle guance tre volte. Sono soprattutto gli uomini a farlo. È il festival del bacio virile e dopo tante libagioni anche delle bocche impastate. Rituale sempre richiesto quello del Vakhtanguri un brindisi che si fa con le braccia incrociate. Facile immaginare che dopo i primi brindisi in cui tutto va bene ci siano parecchie dispersioni di vino. Le portate sono talvolta intervallate da danze, balli tradizionali folclorici, che servono a facilitare la digestione.
Salsa di prugne e di peperoncino
Immancabili su ogni tavola natalizia georgiana che si rispetti le due salse tipiche. Tkemali e ajika. la prima è una salsa di prugne rossastre tipiche della piccola nazione caucasica. L’ajika è invece una salsa a base di peperoncino che è diventata patrimonio dei beni immateriali culturali della Georgia. Ogni pietanza può venire accompagnata a scelta da queste salse che cambiano completamente il gusto dei piatti. Come ad esempio il Chaqapuli a base di carne bollita con verdure e le prugne acide. Non possono mancare nemmeno il caviale servito nelle varianti rosso, grigio e nero, e le noci. Fantastico Natale Ortodosso in Georgia


