I riti e le differenze tra il Natale Ortodosso e Cattolico
I mercatini di Natale non sono ancora chiusi. Per chi ha possibilità di viaggiare tutto l’est europeo offre ancora grandi possibilità. Infatti il calendario giuliano a cui si attiene la chiesa ortodossa fissa la data del Natale al 7 gennaio. I festeggiamenti durano 12 giorni, la chiusura avviene con l’Epifania, il Battesimo di Gesù, il 19 gennaio. Le differenze sono abbastanza significative col Natale occidentale. Per questo per il Natale Ortodosso la festa è fissata a domani. Oggi è il Natale Ortodosso
Nè albero nè presepe
Il presepe non è previsto, ed anche l’albero di Natale è tollerato ma non farebbe parte della ritualità. Ciò che non può mancare è la candela, simbolo della stella cometa che illumina la notte. La festa vera e propria si ha solamente dal giorno di Natale, per la vigilia non sono previsti, anche se ci sono eccezioni. A dire il vero per i più stretti osservanti c’è il digiuno. Il digiuno “Post“ dura 40 giorni, nei quali non si possono consumare carni, uova e latticini. Il pesce è permesso solo due volte a settimana. La vigilia si passa in preghiera consumando una sorta di budino di grano lesso “socivo“ e qualche frutto. La tradizione sta mutando velocemente. I simboli del Natale occidentale prendono sempre più piede, solo nelle zone rurali si mantengono immutati i rituali. Soprattutto le donne russe, ucraine e moldave che viaggiano per lavoro, mentre svolgono il ruolo di badanti, conoscono le nostre usanze. Le trasferiscono alle loro famiglie.

Messa e candele
La fine della santa messa, molto lunga nel rito ortodosso, segna l’inizio della festività e la possibilità di nutrirsi. Le candele sono il simbolo onnipresente che accompagna la festa. La vigilia si passa in famiglia raccolti in preghiere, mentre a Natale ci possono essere ospiti a tavola. In alcune culture si apparecchia sempre un piatto in più per i bisognosi o s’invita un vicino. Le tavole vengono imbandite mettendo sotto alla tovaglia o a terra, paglia, spighe di grano e spicchi di aglio. Rappresentano la ricchezza e le amarezze delle vita. Qualcuno come ulteriore simbolo del buono e del male che potrebbe arrivare durante l’anno consuma spicchi d’aglio intinti nel miele.

I riti
In Russia la Vigilia si comincia a festeggiare la sera del 6 appena si scorge la prima stella in cielo. Gli adulti osservano il digiuno tutto il giorno, mentre i bambini sono esentati. Un vecchio rito bulgaro impone di bruciare un intero tronco la notte della vigilia, si sceglie un legno in grado di fare molte faville. Le scintille luminose che salgono in cielo simboleggiano la prosperità che arriverà in famiglia il prossimo anno. La simbologia dell’ultima cena e dei dodici apostoli viene riproposta col numero delle portate che non possono essere meno di dodici. Nelle famiglie che si riuniscono è tradizione portare cibo da consumare tutti assieme.

arriva Nonno Gelo
I regali ai bambini li porta Nonno Gelo, trasfigurazione del Babbo Natale. In Grecia li porta San Basilio il 1° gennaio. I 12 giorni che seguono il Natale, sono sacri e sono giorni di festa, chiamati “sviati”. In alcune aree la tradizione vuole che si butti in un fiume una croce di legno e i ragazzi sono invitati a buttarsi in acqua per toccarla. E’ il rito della benedizione delle acque. Chi lo fa per primo sarà benedetto e avrà un anno prospero di successi. In Serbia la tradizione impone al capofamiglia seguito da tutti i bambini, di fare tre giri attorno alla proprietà, imitando i versi degli animali. E’ un rito propiziatorio che porterà salute e prosperità e che si conclude con la padrona di casa che getterà chicchi di mais al capofamiglia sulla soglia di casa. Il mais non dovrà essere rimosso per i 3 giorni seguenti, per dargli il tempo di portare fortuna alla casa. Comincia oggi la festa. Oggi è il Natale Ortodosso

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