L’uccellino del freddo è il simbolo di tutte le cose negative da cancellare
Il giorno di Santo Stefano in Irlanda nelle aree rurali, era dedicato alla caccia allo scricciolo. Il piccolissimo uccello delle siepi, noto da noi anche come “l’uccellino del freddo” uccello rappresenta l’anno vecchio. La simbologia contadina da sempre vuole eliminare le cose vecchie e sgradevoli per prepararsi alla nuova primavera. In molti luoghi lo fa coi falò in cui si bruciano le cose vecchie e malridotte della passata annata agricola. Santo Stefano – Il giorno dello scricciolo
A caccia dell’uccelletto
Tutti quindi a caccia, ora solo simbolica, al piccolo pennuto. Con la sua cattura, si porta buona sorte a tutto il villaggio e ai suoi abitanti. Il rito antico prevedeva di spargerne le piume, e il sangue in tutto il villaggio. Ultima destinazione il cimitero dove veniva solennemente seppellito perché tutto il male dell’anno precedente restasse sepolto in luogo sacro.
Ora si sparge solo birra
Il rituale cruento non si effettua più, nessuno caccia i piccoli uccelli che già faticano a svernare. Ora l’unica cosa che si sparge è, qualche goccia di birra mentre si brinda alla salute del nuovo anno imminente. Nel tintinnare di bicchieri e boccali qualcosa rischia di finire a terra, ma gli irlandesi tendono a non sprecare troppo la loro bevanda nazionale.

Un martire spiato
La tradizione nasce dalla leggenda di Santo Stefano che tentava di fuggire ai suoi martirizzatori. Si nascose tra i cespugli, ma gli scriccioli spaventati dall’intruso volarono via. Gli inseguitori capirono dove poteva essersi nascosto da quell’improvviso frullare d’ali e lo catturarono. Da allora lo scricciolo viene ritenuto uno “spione” e colpevole di quella cattura che portò al martirio di Santo Stefano. Santo Stefano – Il giorno dello scricciolo

