La tradizione locale a volte vince sui prodotti reclamizzati e imposti dalla grande distribuzione
Nella eterna battaglia tra Panettoni e Pandori s’insinuano altri dolci da forno che rappresentano la tradizione natalizia. Alcuni sono veramente di nicchia e restano racchiusi nelle zone geografiche dove sono nati. Altri hanno una diffusione almeno inter-regionale e sono preparati non solo per le feste ma per tutto l’anno. Dolci di natale non solo Panettone e Pandoro
Quasi tutti lievitati
La stragrande maggioranza ha forme di un grande pane lievitato con aggiunta di ingredienti e dettagli particolari, ma in alcuni casi può sorprendere per forme inusuali. Partendo da nord ovest l’area piemontese ha subito il fascino della cucina francese. Perciò non stupisce che uno dei dolci più celebri sia il tronchetto di natale. Oltre confine lo chiamano Buche de Noel ed è l’esatta traduzione quella che si usa in Italia. Un rotolo di pasta ripiena di farciture a fantasia del pasticcere o della padrona di casa. Marmellate, frutta secca, creme, biscotti frantumati, amaretti o frutta fresca. Il tutto viene ricoperto da una glassatura di cioccolato lavorata con una forchetta perché assuma le venature tipiche della corteccia degli alberi.

La leggenda del tronco
A questo dolce è legata una leggenda/tradizione. Il capo famiglia, metteva la notte di Natale un grande pezzo di legno nel camino. Si teneva da parte la radice, più corposa e difficile da spezzare, per poterla bruciare in quell’occasione. Veniva gettato nel fuoco ed avrebbe dovuto bruciare per tutta la settimana riscaldando tutta la casa. Il ceppo diventato simbolo dell’unità familiare è quindi diventato il simbolo del Natale sotto forma di dolce.
In valle d’Aosta
In Valle d’Aosta il pane di natale si chiama Flantze. È un pane a lunga lievitazione dal colore scuro, dovuto agli ingredienti. È un dolce piuttosto basso. Impastato con farina integrale o di segale, uova, latte, burro, frutta secca e zucchero. La preparazione è piuttosto lunga perché segue le regole della normale panificazione. Un tempo era confezionato con l’ultimo pezzo dell’impasto e dedicato ai bambini che avevano collaborato alla panificazione. La Flantze poteva essere modellata come una focaccia o come una figura di animale, tipica era la forma dell’orso simbolo caro a tutta la valle. Ora si serve con semifreddi, panna, mirtilli o marmellate.

Una foglia d’alloro per il Pandolce genovese
Dolce lievitato per eccellenza della tradizione ligure. Il Pandolce o Pan del bambin si differenzia dal panettone per alcuni ingredienti che lo rendono unico. L’impasto comprende il vino zibibbo e la zucca candita, insaporito dal bergamotto e dai semini di finocchio. Una variante integra anche il cedro candito. La tradizione vuole che nel pandolce sia inserita una foglia d’alloro a simboleggiare di forza vitale e benessere per tutta la famiglia. Servito a tavola dal bimbo più piccolo di casa, veniva recapitato al capo famiglia. Questi aveva il compito di tagliare due fette che venivano conservate rispettivamente per i poveri e per la festa di San Biagio. Riservando il resto del dolce ai commensali. Del dolce si trova documentazione già nel 1500, pare fosse stato voluto dal doge Andrea Doria a rappresentare la città. Corposo, ricco, adatto a viaggiare per mare e che fosse di lunga conservazione. In Inghilterra ancora lo chiamano Genoa cake. Dolci di natale non solo Panettone e Pandoro


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